Sul sito dell’Inail è stato pubblicato il nuovo rapporto con i dati di infortuni e malattie professionali relativi al 2021.
Pubblicate anche le tabelle del “modello di lettura” con i confronti “di mese” (dicembre 2020 vs dicembre 2021) e “di periodo” (gennaio-dicembre 2020 vs gennaio-dicembre 2021).
L’Inail avverte che i dati pubblicati sono provvisori e il loro confronto richiede cautele, in particolare rispetto all’andamento degli infortuni con esito mortale, soggetti all’effetto distorsivo di “punte occasionali” e dei tempi di trattazione delle pratiche. Per quantificare il fenomeno, comprensivo anche dei casi accertati positivamente dall’Inail, sarà quindi necessario attendere il consolidamento dei dati dell’intero 2021, con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia.
Il confronto tra il 2020 e il 2021 richiede molta prudenza. L’emergenza sanitaria da nuovo Coronavirus ha, infatti, fortemente condizionato l’andamento infortunistico del 2020 e 2021, che rappresentano quindi anni “anomali” e poco rappresentativi per i confronti temporali. Il 2020, in particolare, più del 2021 risente anche del mancato conteggio di un rilevante numero di “tardive” denunce (in particolare mortali) da contagio Covid-19, pervenute anche successivamente alla data di rilevazione del 31 dicembre 2020.
Ciò premesso, nel periodo gennaio-dicembre 2021 si registra, rispetto all’analogo periodo del 2020, un lieve aumento delle denunce di infortunio in complesso, un decremento di quelle mortali e una risalita delle malattie professionali.
DENUNCE DI INFORTUNIO
Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail entro lo scorso mese di dicembre sono state 555.236, 896 in più (+0,2%, contro il +2,1% della rilevazione al 30 novembre) rispetto alle 554.340 del 2020
I dati rilevati al 31 dicembre di ciascun anno evidenziano a livello nazionale un aumento degli infortuni in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro (+29,2%, da 62.217 a 80.389 casi).
Il numero degli infortuni sul lavoro denunciati nel 2021 è diminuito su base annua del 4,7% nella gestione Industria e servizi (dai 487.369 casi del 2020 ai 464.401 del 2021), è aumentato del 2,6% in Agricoltura (da 26.287 a 26.962) e del 57,0% nel Conto Stato (da 40.684 a 63.873).
Il settore della sanità e assistenza sociale, nel 2021, pur distinguendosi ancora per numerosità di eventi (quasi 40mila denunce), presenta una riduzione del 53,1% degli infortuni avvenuti in occasione di lavoro, rispetto alle oltre 84mila denunce registrate nel 2020.
Dall’analisi territoriale emerge una diminuzione delle denunce soltanto nel Nord-Ovest (-9,2%), al contrario del Nord-Est (+6,4%), del Centro (+5,2%), delle Isole (+4,8%) e del Sud (+0,1%).
Il lieve aumento che emerge dal confronto del 2020 e del 2021 è legato alla sola componente maschile, che presenta oltre 34mila denunce in più (da 320.609 a 354.679 denunce, pari al +10,6%), mentre quella femminile registra oltre 33mila casi in meno (da 233.731 a 200.557, pari a -14,2%). L’incremento ha interessato solo i lavoratori extracomunitari (+8,6%), al contrario di quelli italiani (-0,8%) e comunitari (-8,0%). L’analisi per età mostra incrementi tra gli under 34 (+20,5%) e per gli over 70 (+4,7%) e decrementi per i 35-69enni (-8,1%).
CASI MORTALI
Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Inail nel 2021 sono state 1.221, 49 in meno rispetto alle 1.270 registrate nel 2020 (-3,9%). Il confronto tra il 2020 e il 2021 degli open data mensili, come detto, richiede però cautela, in quanto i dati delle denunce mortali, più di quelli delle denunce in complesso, risentono di una maggiore provvisorietà anche in conseguenza della pandemia da Covid-19, con il risultato di non conteggiare tempestivamente alcune “tardive” denunce mortali da contagio.
Si fa notare, inoltre, che i decessi causati dal Covid-19 avvengono dopo che è intercorso un periodo di tempo più o meno lungo dalla data del contagio. Per un confronto più corretto e puntuale, si dovrà quindi fare riferimento alla Relazione annuale dell’Istituto di metà anno, in occasione della quale saranno diffusi i dati degli open data annuali (più consolidati di quelli mensili), con l’aggiornamento al 30 aprile 2022.
Ciò premesso, a livello nazionale i dati rilevati al 31 dicembre di ciascun anno evidenziano, pur nella provvisorietà dei numeri, un aumento solo dei decessi avvenuti in itinere, passati dai 214 casi del 2020 ai 248 del 2021 (+15,9%), mentre quelli in occasione di lavoro sono diminuiti del 7,9% (da 1.056 a 973).
DENUNCE DI MALATTIA PROFESSIONALE
Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nel 2021 sono state 55.288, oltre 10mila in più rispetto allo stesso periodo del 2020 (+22,8%), sintesi di un calo del 26% nel periodo gennaio-febbraio, di un aumento del 54% in quello di marzo-settembre, di un lieve calo dello 0,4% a ottobre e di un nuovo incremento del 18% nel bimestre novembre-dicembre, nel confronto tra i due anni.
Le patologie denunciate tornano quindi ad aumentare, dopo un 2020 condizionato fortemente dalla pandemia con denunce in costante decremento nel confronto con gli anni precedenti.
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