Sicurezza sul lavoro, nei primi nove mesi del 2021 effetto Covid in forte calo su infortuni e casi mortali
Tra gennaio e settembre l’incidenza media delle infezioni da nuovo Coronavirus sul totale delle denunce pervenute all’Inail è scesa a 1 su 12. L’anno scorso era il triplo. I casi segnalati all’Istituto dall’inizio della pandemia sono quasi 182mila, in aumento dello 0,9% rispetto al monitoraggio mensile precedente.
Il 20esimo report nazionale della Consulenza statistico attuariale Inail sui contagi sul lavoro da Covid-19, rileva un calo significativo dell’impatto del virus nei primi nove mesi di quest’anno. Se nel 2020, infatti, l’incidenza media delle denunce da nuovo Coronavirus sul totale degli infortuni sul lavoro segnalati all’Istituto è stata di una ogni quattro, tra gennaio e settembre è scesa a una su 12. Nello stesso periodo è diminuita anche l’incidenza dei decessi provocati dal virus sul totale dei casi mortali, passata da circa una denuncia su tre nel 2020 a una su cinque quest’anno.
Il 2021, con 33.610 contagi di origine professionale denunciati, pesa al momento il 18,5% sul totale degli infortuni da Covid-19 pervenuti da inizio pandemia. Rispetto ai primi nove mesi del 2020, in particolare, i casi di contagio rilevati tra gennaio e settembre di quest’anno, benché non consolidati, sono in calo del 40%, quelli mortali del 43,4%.
A livello territoriale il 42,5% delle denunce è concentrato nel Nord-Ovest (prima la Lombardia con il 25,2%), seguito dal Nord-Est con il 24,6% (Veneto 10,6%), dal Centro con il 15,3% (Lazio 6,7%), dal Sud con il 12,8% (Campania 5,9%) e dalle Isole con il 4,8% (Sicilia 3,2%). Le province con il maggior numero di contagi sul lavoro dall’inizio dell’emergenza sanitaria sono Milano (9,6%), Torino (6,9%), Roma (5,3%), Napoli (4,0%), Brescia, Verona e Varese (2,5% ciascuna), Genova (2,4%) e Bologna (2,3%).
Prendendo in considerazione solo l’ultimo mese di rilevazione, la provincia che ha registrato il maggior numero di infezioni di origine professionale è quella di Roma, seguita da Milano, Napoli, Palermo, Potenza, Catania, Monza e Brianza, Torino e Savona.
Con il 37,0% dei decessi denunciati (prima la Lombardia con il 25,3%), al Nord-Ovest spetta anche il primato negativo per numero dei casi mortali. Seguono il Sud con il 25,7% (Campania 12,9%), il Centro con il 17,9% (Lazio 10,6%), il Nord-Est con il 12,7% (Emilia Romagna 6,4%) e le Isole con il 6,7% (Sicilia 5,6%).
Tra le attività produttive coinvolte dalla pandemia, il settore della sanità e assistenza sociale – che comprende ospedali, case di cura e di riposo, istituti, cliniche e policlinici universitari, residenze per anziani e disabili – si conferma al primo posto, con il 65,1% delle denunce e il 22,7% dei decessi codificati, seguito dall’amministrazione pubblica (attività degli organismi preposti alla sanità – Asl – e amministratori regionali, provinciali e comunali), con il 9,2% delle infezioni e il 10,5% dei casi mortali.
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